Nei pazienti oncologici in terapia l’utilizzo di strumenti elettronici digitali per comunicare disturbi legati alla malattia o al trattamento si è dimostrato efficace nel migliorare il controllo dei sintomi; ha inoltre un impatto positivo sulla sopravvivenza complessiva e sul numero di accessi ospedalieri.

Attualmente, numerose evidenze scientifiche supportano la tesi che i pazienti oncologici rappresentino una particolare categoria a rischio di sviluppo di complicanze e morte una volta contratta l’infezione da SARS-CoV-2.

Uno degli effetti a lungo termine più riportato dai pazienti lungosopravviventi è la fatigue.

Il tumore della mammella è il tumore più frequente nella popolazione generale femminile e interessa una donna su 8 nell’arco della vita.

Le donne che presentano al momento della chirurgia, dopo un trattamento chemioterapico preoperatorio, un residuo di malattia in sede mammaria e/o ascellare, presentano un rischio di recidiva di malattia per la malattia tumorale superiore alle donne che al momento della chirurgia hanno nel tessuto analizzato assenza di tumore invasivo.

Uno studio scientifico dimostra che è possibile una chirurgia mammaria senza asportazione dei linfonodi ascellari anche nei casi di interessamento del linfonodo sentinella.

Brevi clip video su temi specifici nell’ambito del trattamento delle neoplasie della mammella: effetti collaterali, nuove opportunità terapeutiche e consigli pratici